Ti sei mai chiesto quanto inquina Internet? Attenzione all’impronta invisibile!

Internet

 

In questi ultimi anni, soprattutto con l’avvento della pandemia, Internet è entrato sempre più a far parte delle nostre vite (basti pensare che al giorno d’oggi sono 4,66 miliardi le persone che lo utilizzano, ovvero il 60% della popolazione mondiale). Tramite Google meet si possono seguire lezioni e riunioni di lavoro, con Netflix si possono guardare una vastità di serie tv e film senza dover andare al cinema e con Deliveroo si può ordinare una pizza a domicilio a portata di click… Internet ci offre tantissimi servizi e ci fa credere che ci siano anche dei benefici per l’ambiente. E’ indubbiamente vero che utilizzando servizi di streaming o seguendo la scuola online si riducono molti spostamenti e che spedendo email anziché lettere si riduce notevolmente l’utilizzo di carta.

Server farm ed energia

Siamo però sicuri che tutto ciò che facciamo, salviamo e inviamo digitalmente non abbia alcuna ripercussione sull’ambiente?
Per rispondere a questa domanda occorre sapere che tutti i dati che noi salviamo in Internet vengono “immagazzinati” in server farm, ovvero insiemi di server custoditi in grandi stabilimenti stanziati in giro per il mondo. Alla base di Internet (che apparentemente sembrerebbe qualcosa di astratto) ci sono di fatto dei veri e propri apparecchi fisici. Affinché Internet funzioni in qualsiasi momento della giornata, questi server devono essere alimentati e raffreddati, operazioni che richiedono una grande quantità di energia. Ed è qui che risiede il principale impatto ambientale di Internet, poiché raramente il tipo di energia utilizzato deriva da fonti rinnovabili. Inoltre, bisogna ricordare che Internet non esisterebbe senza tutti i dispositivi (laptop, cellulari, tablet) che ci consentono di accedere alla rete. Produrli significa estrarre una notevole quantità di minerali dalla Terra.

server farm

 

In numeri…

Ma quanto inquina, di preciso, la rete? Non ci sono dei dati certi, ma per farsi un’idea basti pensare che se Internet fosse una nazione sarebbe nella top 10 dei Paesi che inquinano di più in termini di emissioni di CO2.
Ecco alcuni esempi concreti dell’impatto ambientale che hanno le nostre azioni sul web: una ricerca su Google può causare da 1 g a 10 g di CO2: detto così non sembra molto, ma bisogna considerare che questo motore di ricerca elabora circa 3,5 miliardi di ricerche al giorno. Un’ e-mail da 1 MB emette 20 g di CO2 e guardando una serie tv in streaming si può arrivare a 90 grammi. A titolo di esempio, 20 e-mail al giorno inviate nell’arco di un anno, creano le stesse emissioni di CO2 di un’auto che percorre 1000 km.

Cosa possiamo fare?

Innanzitutto, sarebbe opportuno che le grandi aziende digitali che gestiscono importanti masse di dati e siti web (per esempio Google, Microsoft, Facebook…) si impegnassero affinché le loro attività abbiano un minore impatto sull’ambiente, utilizzando energia proveniente da fonti rinnovabili o cercando di compensare le loro emissioni di CO2. Non ci dobbiamo però limitare ad aspettare che questo accada: anche noi, come utilizzatori della rete, possiamo fare la nostra parte.

 

Archiviazione 📂

La prima cosa che possiamo fare è quella di eliminare elementi salvati sul cloud che non ci servono più e occupano solo spazio, per non aumentare l’utilizzo di energia da parte dei server che permettono il loro salvataggio.

Streaming 📺


Dato che lo streaming è uno dei maggiori consumatori di energia per quanto riguarda l’utilizzo di Internet, una scelta importante può essere quella di evitarne il consumo eccessivo. Anche non guardare i video in alta definizione (HD) fa la differenza!

 

Email 📧  

Per quanto riguarda le e-mail, eliminarle non è molto utile quanto sembra; piuttosto meglio evitare di inviarne troppe e di riceverne altrettante (per esempio disiscrivendosi alle newsletter che non ci interessano più).

 

Ricerca 🔍


Anche il famoso motore di ricerca Google, per quanto possa essere molto comodo, non è un toccasana per l’ambiente; addirittura si stima sia il responsabile del 40% dell’ inquinamento di Internet. Noi utilizzatori del web possiamo cercare di utilizzare motori di ricerca alternativi, come per esempio Ecosia, che compensa le emissioni piantando alberi in varie zone del Pianeta.

E tu cosa ne pensi dell’impatto ambientale di Internet? Cosa fai, nel tuo piccolo, per cercare di ridurlo? Scrivilo qui sotto nei commenti! 💬

7 commenti su “Ti sei mai chiesto quanto inquina Internet? Attenzione all’impronta invisibile!”

  1. Ma chi l'avrebbe mai detto o pensato che non sono soltanto i vitupeati diesel ad inquinare, ma anche quei dispositivi sofisticati ed ipertecnologici con cui 'smanettiamo' da mane a sera!
    E allora? Spegnamo ogni tanto tutto e facciamoci una sana passeggiata nel bosco, andiamo al mare o magari a ballare…

  2. Ciao a tutti,
    molto interessante questa analisi sull’inquinamento provocato da Internet, anche perché ne sapevo poco o nulla.
    Qualcuno mi può spiegare cosa significa “eliminare elementi salvati sul cloud” ?
    Per quanto riguarda le e-mail provvedo subito a disiscrivermi da quelle (tante) che non mi interessano.
    Inoltre mi incuriosisce molto il motore di ricerca alternativo a Google, Ecosia. Vorrei saperne, se possibile, qualcosa di più…
    Grazie! … e prudente navigazione a tutti!!!

  3. Ciao Cristina! Innanzitutto ti ringrazio per aver letto l'articolo, sono contento ti sia piaciuto! Eliminare gli elementi sul cloud significa eliminare i file che abbiamo salvato su piattaforme come Google Drive o OneDrive, che ci permettono di salvare immagini, video e quant'altro sul web anziché sui nostri dispositivi. Per quanto riguarda Ecosia, se vuoi saperne di più, ti consiglio di leggere questo articolo (http://fabrizblog.blogspot.com/2019/12/ecosia-il-motore-di-ricerca-ecologico.html) che ho scritto un po' di tempo fa e che parla proprio di questo motore di ricerca. Spero di essere stato d'aiuto, fammi sapere!

  4. Grazie Fabrizio per la risposta, anzi … le risposte. Ho provato a disiscrivermi alle e-mail non gradite. Ma se mi dice che le e-mail verranno allora spostate in SPAM, va bene? O non ho fatto la cosa giusta?
    Non ho ancora letto l'articolo su Ecosia, ma lo farò appena possibile!
    Bye bye

  5. Per disiscriverti dalle e-mail non gradite, se utilizzi Gmail, devi aprirne una inviata dall'indirizzo dal quale vuoi disiscriverti e cliccare sulla scritta "annulla iscrizione", che si trova accanto al nome del mittente! A quel punto ti viene proposto di spostare quella specifica email nello spam, ma basta rifiutare. In questo modo non dovresti più ricevere email da quell'indirizzo. Spero tu abbia capito!

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