Per la prima volta nella storia dell’uomo abbiamo superato i 420ppm di CO2 in atmosfera.
Lo dimostra l’osservatorio di Mauna Loa (Hawaii), che il 3 aprile scorso ha rilevato una concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera pari a 421.21 ppm (parti per milione). I livelli di diossido di carbonio nell’atmosfera variano durante l’anno, calando in primavera e in estate, quando una parte delle emissioni nocive vengono assorbite dalle piante, per crescere di nuovo in autunno e in inverno. La tendenza alla crescita nel lungo termine è però causata dalle attività umane, perlopiù attraverso il consumo di carburanti fossili e la deforestazione.
Come dice l’attivista svedese Greta Thunberg questi dati sono rivoluzionari, ma certamente non in senso positivo: i livelli sempre più alti di anidride carbonica nell’atmosfera non faranno altro che aumentare la temperatura media della Terra, con tutto quello che ne consegue: scioglimento dei ghiacciai, innalzamento dei mari, fenomeni meteorologici estremi, ecc.
Insomma, non stiamo di certo andando nella giusta direzione: basti pensare che la soglia da non superare per rispettare gli Accordi di Parigi è di 450 ppm. Ci siamo sempre più vicini e, finché i governi di tutto il mondo non decideranno di agire concretamente per evitare che questo accada, la situazione non farà altro che peggiorare.